MARIO COSSU, presidente dell’ANACAAD, ha
invitao la seguente lettera aperta al ministro dell’agricoltura Catania,
al commissario e al segretario dell’Assi Varrone e Ruffo della Scaletta
e per conoscenza a Cappellacci presidente della Giunta della RAS:
“Facendo seguito alle nostre contestazioni, culminate con la lettera
aperta del 29 novembre scorso, ed ai conseguenti incontri chiarificatori
col dr Ruffo della Scaletta, l’Associazione Nazionale Allevatori
Cavallo Anglo Arabo e Derivati vuole umilmente porre alla Vostra
autorevole attenzione una proposta per ristabilire anche per il 2012
almeno il montepremi nazionale al traguardo del 2011, indispensabile per
la sopravvivenza e la ancora possibile ripresa di tutte le componenti
del settore ippico italiano. Il problema è d’insieme e pertanto nessuna
Istituzione pubblica o privata dovrebbe esimersi da affrontarlo con
circospezione, proponendo e/o attuando secondo le diverse competenze ed
in tempi rapidissimi tutte le possibili soluzioni.
Ciò premesso e considerata la situazione drammatica dell’ippica ed in
particolare di quella Sarda che già nel 2010 è stata maltrattata e nel
2011 ridotta in fin di vita, si ritiene fondamentale che ogni Regione o
Provincia autonoma in cui sono presenti ippodromi, per l’anno prossimo o
almeno per il tempo necessario alla ristrutturazione del settore ippico
italiano, possa intervenire per salvaguardare le strutture ippiche
(ippodromi) del proprio ambito e far sì che esse potessero continuare a
funzionare.
Questo libererebbe nel bilancio dell’ASSI le risorse destinate alla
gestione degli ippodromi, risorse che potrebbero, quindi, essere
impiegate a sostenere il montepremi delle corse. Di più, se il governo
italiano fosse capace d’incrementare il troppo magro finanziamento
statale dichiarato ad oggi, si creerebbero le condizioni per una ripresa
del settore ippico di questa nazione: a beneficio di tutti, compreso
l’erario pubblico. Altrimenti, sarebbe sicura recessione e di
conseguenza verrebbero a mancare pure gli investimenti di molti
allevatori e proprietari italiani, una iattura da evitare al sistema
agricolo – zootecnico nazionale, con successivi danni per tutti i
lavoratori dell’industria ippica e dell’indotto ad essa collegato.
Se reputate interessante sviluppare l’argomento, il signor Ministro
potrà sentire in tempi brevissimi le Regioni/Province autonome
interessate e trattare diffusamente. Si potrebbero così correggere gli
squilibri dei calendari e delle dotazioni 2010 e 2011, con maggiore
equità.
Per quanto ci riguarda, considerato che il dovere di sintesi non sempre
rende possibile la chiara esplicazione dei concetti, si rimane a
disposizione per le necessarie esemplificazioni.
C’invochiamo comunque al Vostro alto senso del dovere ed alle Vostre
riconosciute competenze, per salvare un comparto importante per il
lavoro e, quindi, per il futuro degli italiani. Cogliamo l’occasione per
augurare a tutti Buon Natale ed un avvenire migliore a quanti non hanno
o rischiano il posto di lavoro.”