http://www.cavallo2000.it/detail/lettera_aperta_dellanacaad_al_ministro_de_girolamo-id_13756.htm
Lettera aperta dell’ANACAAD (Ass. Naz. Cavallo Anglo Arabo e
Derivati) al Ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo: “Questa
lettera aperta, su un argomento fondamentale per l’allevamento della
razza, vuole portare l’attenzione sulla necessità di una salvaguardia
reale del cavallo anglo arabo italiano, che al momento attuale è avviato
ad una inesorabile estinzione. La scrivente Associazione Nazionale di
Allevatori, ad oggi, ha ricevuto esclusivamente dinieghi generici alle
tre istanze presentate, con motivazioni che riteniamo non suffragate da
fatti coerenti e, quindi, non esaustive.
Considerata la situazione
drammatica, confermata dal fatto che nel 2012 sono nati un numero di
puledri, tra le razze anglo araba, orientale e sella italiana, inferiore
al migliaio. Considerati i dati riguardanti il cavallo anglo arabo che
confermano una contrazione delle nascite, dal 2005 ad oggi, superiore al
40% ed una altrettanto spaventosa riduzione delle fattrici che operano
nel libro genealogico di razza. Dunque, per questi argomenti ed altri
ancora, che rendono oggettive le nostre preoccupazioni e perplessità,
abbiamo il dovere morale e l’esigenza di ribadire che:
• la legge
30/1991, che disciplina in Italia la riproduzione animale, assegna la
gestione dei Libri Genealogici alle associazioni nazionali di razza
dotate di personalità giuridica e provviste di specifici requisiti di
cui al D.M. 26 luglio 1994 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 10 agosto
1994, n°186;
• tutte le predette condizioni sono attribuite
all’ANACAAD, che fa parte ed è riconosciuta dall’organizzazione
internazionale CIAA (Confederazione Internazionale dell’Anglo Arabo);
• l’ANACAAD
ha sede in Sardegna, regione che rappresenta la culla della razza ed il
bacino di produzione di ben oltre il 90% dei soggetti nati in Italia e
quindi dei relativi allevatori;
• il cavallo Anglo Arabo è risorsa
identitaria e fortemente caratterizzante la zootecnia regionale, nonché
da sempre di grande importanza per l’allevamento nazionale.
Si
chiede, pertanto, alla S.V. l’istituzione urgente di un Tavolo Tecnico
per trovare una soluzione adeguata ad un problema d’interesse nazionale.
Noi
le analisi delle situazioni le abbiamo fatte da tempo e non abbiamo
problemi per un confronto responsabile, veloce ed ovviamente costruttivo
sull’argomento.
Cogliamo l’occasione per ringraziare pubblicamente
la Regione Sardegna (Presidente della Giunta, Assessori, Consiglieri
regionali e tutti quelli che si sono prodigati) per avere ripreso a
cuore le esigenze del comparto ippico equestre dell’isola e,
conseguentemente, dell’indotto da esso generato; prima rimodulando la
governance di AGRIS Sardegna e consentendo, finalmente, al Dipartimento
di ricerca per l’incremento ippico di operare in modo appropriato e
qualificato, nell’attesa della discussione delle proposte di legge
sull’autonomia dell’Istituto Ippico; quindi, con impegni tangibili che
renderanno il 4° trimestre 2013 meno amaro, con la creazione di
condizioni per il lavoro. Pur non potendo essere la panacea di tutti i
mali, sono certamente atti fondamentali, che ridanno speranza a tanti
lavoratori ed alle loro famiglie. Riempirsi la bocca di parole, anche se
belle, non basta per vivere. Se il governo nazionale, le altre regioni
interessate ed il parlamento faranno la loro parte, senza
autoreferenzialità, i risultati saranno eclatanti. Noi, che siamo
allevatori del cavallo anglo arabo e derivati, vorremmo continuare ad
esserlo, abbiamo rispetto per tutti e solo la “pretesa” di essere
rispettati. Signor Ministro, La preghiamo di non aver paura e di essere
imparziale, dandoci la possibilità di un confronto serio con i tecnici
del ministero e del settore; la maggior parte dei Suoi illustrissimi
predecessori ha dimostrato di avere a cuore il vero allevamento italiano
e, purtroppo, proprio l’autoreferenzialità ha fatto naufragare ogni
serio tentativo di cambiamento positivo”.
Ozieri, 30 settembre 2013