http://www.cavallo2000.it/detail/dalla_sardegna_nuovo_sos_per_il_cavallo_italiano-id_14141.htm
Lettera aperta
dell’ANACAAD al Ministro Nunzia De Girolamo: “Vorremmo che alle parole
seguissero atti coraggiosi e forieri di speranza; che le lettere, anche
quelle più o meno ironiche indirizzate a “Babbo Natale”, stimolassero
risposte coerenti e non solo tecnicamente corrette o peggio siano
seguite da un silenzio deplorevole. E’ trascorso un altro anno ma,
nonostante le aspettative di tutti e forse la voglia di fare di alcuni,
senza la capacità di agire assieme per il bene comune. Purtroppo, anche
per posizioni di autoreferenzialità e malgrado le enunciazioni, siamo
tornati al punto di partenza: non sappiamo ancora quale sia lo
“strumento (o gli strumenti)” con i quali si possa/voglia governare “la
rinascita?” del settore ippico ed equestre italiano. Quindi, siamo
nell’impossibilità di fare una qualsivoglia programmazione. Si pensa
forse di muovere l’attività economica del comparto….tagliando e
tassando o facendo vivere alla giornata più persone possibile?
Noi
che da anni difendiamo l’allevamento italiano, non solamente quello del
cavallo Anglo Arabo, vorremmo sapere da Lei, On. De Girolamo, con
cortese sollecitudine poiché la prossima campagna di fecondazione è alle
porte (Febbraio 2014), se gli allevatori di cavalli italiani (quelli
veri) possono avere in questo Paese un futuro.
Certamente senza gli
allevatori del cavallo italiano non finiranno in Italia né l’ippica né
gli sport equestri, in quanto i cavalli continueranno a nascere in altri
paesi (europei ed extra-europei) e se ne importeranno anche di più,
favorendo smisuratamente l’economia…degli altri. Volgerà al termine
anche una tradizione di cui l’Italia può andar fiera e che, solo per
egoismi di parte e/o per ignoranza o peggio per malafede, rischia di
morire e con essa il cavallo sportivo e da corsa italiano (quello vero) e
con esso anche tanti posti di lavoro, diretti ed indiretti,
incrementando così la diaspora dei nostri giovani e non solo i laureati.
Noi,
quelli che a Natale, per cultura e/o perché veramente ci credono,
festeggiano la nascita di Gesù, non postuliamo concessioni
compassionevoli; rivendichiamo invece la giusta considerazione che, per
tutte le attività produttive (anche quelle da alcuni considerate
marginali), è dovuta dalle pubbliche Istituzioni. La sollecitiamo,
pertanto, a dare risposte e stimolare Governo e Parlamento ad assumersi
le responsabilità di competenza, oggi e non domani.
Oggi, perché è
ancora possibile invertire la tendenza negativa delle nascite dei
puledri italiani (quelli veri) e, pertanto, la invitiamo a farsi fornire
i dati reali per ogni Libro Genealogico ed a confrontarli dal 1999 al
2013. Noi siamo disponibili ad aiutarla per una valutazione imparziale.
Se
in Sardegna, nel 2004, è stata costituita l’Associazione Nazionale
Allevatori Cavallo Anglo Arabo e Derivati, non è per caso. I dati
relativi al cavallo Anglo Arabo, ancorché parziali e da noi già portati
pure alla Sua autorevole attenzione, se valutati senza idiosincrasia
possono essere di grande aiuto per comprendere la nostra richiesta di un
impegno diretto degli allevatori, nella gestione del Libro Genealogico
della razza.
Nell’attesa di buone nuove, con la viva speranza che il
2014 sia l’anno della rinascita di un “Sistema Italia” più equo e
attento anche alle potenzialità da troppo tempo sottovalutate del
comparto ippico ed equestre, attendiamo le necessarie deliberazioni da
tutte le Istituzioni preposte, prima che sia veramente troppo tardi. Non
chiediamo l’impossibile ed in trepida attesa di risposte e atti
produttivi, cogliamo l’occasione per un cordiale saluto”.
Ozieri, 30 dicembre 2013
Il Presidente
Mario Cossu