http://www.cavallo2000.it/detail/cavallo_italiano_ennesimo_appello_dellanacaad-id_6396.htm
MARIO COSSU presidente dell’ANACAAD (associazione
Nazionale Cavallo Anglo-Arabo e Derivati) ha inviato la segunte lettera
aperta al ministro dell’agricoltura Giancarlo Galan, al neo-Commissario
dell’Unire Claudio Zucchelli e pc al segretario dell’UNIRE Riccardo
Acciai:
“L’Associazione Nazionale Allevatori Cavallo Anglo Arabo e Derivati Vi
porge i migliori e più sinceri auguri di buon lavoro, con l’auspicio che
possa essere restituita dignità anche al lavoro di quanti s’impegnano
quotidianamente nel settore ippico – equestre. L’A.N.A.C.A.A.D., dotata
di Personalità Giuridica, membro associato della Confederazione
Internazionale dell’Anglo Arabo, riconosciuta dall’U.N.I.R.E., è dal
2004 impegnata nella tutela e valorizzazione di un cavallo che è
prodotto soprattutto in Sardegna (oltre il 90% del patrimonio
nazionale), ma che è un fiore all’occhiello dell’allevamento italiano.
“Ci auguriamo, quindi, che l’impegno delle SS.VV. contribuisca a far
uscire il comparto da un lunghissimo periodo di mortificazioni e scelte
estemporanee, continuando il buon lavoro avviato dai Ministri De Castro e
Zaia e, se possibile, migliorandolo. Essendo allevatori e proprietari
di cavalli sportivi e, quindi, i primi finanziatori privati del sistema
ippico, subiamo da troppo tempo i tanti problemi del settore. Seppure
oggi dobbiamo fare i conti con la grave crisi di questo periodo, la
genesi della maggior parte dei problemi che attanagliano l’ippica è da
ricercare nella mancanza, da troppi anni, di una seria e razionale
programmazione di lungo periodo, che possa permettere ai tanti operatori
del settore di pianificare la propria attività. Non potrà, certamente,
esserci sviluppo se si continuerà a gestire il comparto equino in una
situazione di continua emergenza, nonostante sia ben noto quanto
l’allevamento e l’utilizzo del cavallo, quello sportivo in particolare,
producono in termini d’occupazione e d’indotto, costituendo reddito per
il privato e per l’erario. “Noi continuiamo a sperare nell’alto senso
del dovere delle persone che ricoprono alti incarichi nelle istituzioni e
non dovrebbero sottrarsi alle loro responsabilità. La nostra grande
preoccupazione deriva dall’ormai cronica percezione che non si voglia
affrontare la drammatica situazione con metodo e raziocinio, uccidendo
anche la speranza di quanti continuano ad agire seriamente seguitando a
dare lavoro ed a creare condizioni grazie alle quali anche tanti altri
possano proseguire o iniziare a lavorare. Riteniamo indifferibile
l’istituzione di un Tavolo di concertazione dove i rappresentanti delle
diverse categorie dell’Allevamento nazionale, dell’U.N.I.R.E. e del
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, possano confrontarsi,
nella ricerca di una soluzione condivisa e condivisibile per favorire lo
sviluppo coordinato e, quindi, la competitività nel settore del cavallo
sportivo.
“Da anni l’A.N.A.C.A.A.D. lavora per tutelare una razza che ha una
storia ultrasecolare e possiede una versatilità eccezionale, ma è
consapevole che, per salvaguardare al meglio l’anglo arabo, è
indispensabile ristrutturare il sistema ippico – equestre italiano. Chi
ci conosce sa che siamo a disposizione e non abbiamo problemi a
confrontarci con chicchessia per restituire dignità ad un settore
rilevante del comparto agro-zootecnico. Noi vogliamo valorizzare le
nostre risorse, quelle del sistema agricolo nazionale, e se per Voi
questa è veramente una priorità, anche l’allevamento dei cavalli nati in
Italia potrà avere un futuro migliore: finalmente in un sistema
virtuoso”.