http://www.cavallo2000.it/detail/cavallo_da_sella_lanacaad_risponde_al_ministro2-id_423.htm
L’ANACAAD da parte sua precisa quanto segue
1) prende atto, com’è ovvio, della sola funzione di consultazione
attribuibile a tutte le componenti della Conferenza Generale del Sella
2) nulla ha da eccepire relativamente al fatto che alcune associazioni
abbiano ritenuto di unirsi nel c.d. Gruppo Associazioni Sella; risulta
tuttavia strano e non coerente con gli obiettivi generali di
economicità, efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa, oltre
che per la dichiarata esigenza di “semplificazione dell’interlocuzione”
contenuta nella medesima determinazione 134, che i delegati del G.A.
Sella siano in numero di 6 per 6 Associazioni nella rappresentanza fissa
della Conferenza Generale del Sella
3) l’ANACAAD, come da proprio Statuto, è in perfetta sintonia con gli
obiettivi della Conferenza Generale del Sella, proprio per la sua natura
di tutore di interessi di quel Settore dell’Allevamento cui lo stesso
Sig. Ministro fa esplicito riferimento
4) Per quanto l’ANACAAD sia una sigla recente nel panorama
allevatoriale, essendo nata nel marzo dell’anno 2004, essa ha compiuto
il suo processo costitutivo seguendo le norme prescritte ed ottenendo la
Personalità giuridica che gli consente di avere la necessaria
autorevolezza ed i requisiti di legge per il confronto con le
Istituzioni; peraltro, l’ANACAAD è sigla meno recente di altre che,
invece, pur prive di personalità giuridica sono considerate
interlocutori con maggior dignità da parte dell’UNIRE; l’ANACAAD,
esattamente come le altre sigle ritenute appunto interlocutori
privilegiati da parte dell’UNIRE non pretende di “reclutare” l’intero
comparto di riferimento; non risulta, per esempio, per dirne alcune, che
l’AIPAC rappresenti tutti i Proprietari ed Allevatori o che l’APICE
rappresenti tutti i proprietari o che il COE possa in alcun modo
rappresentare tutti gli operatori che in Italia organizzano eventi
equestri; l’ANACAAD, inoltre, non partecipa alle riunioni della
Conferenza Internazionale del Cavallo Anglo Arabo come “uditrice” come
erroneamente riportato nel documento di risposta all’interrogazione De
Petris, ma come membro effettivo di pari dignità con UNIRE ed ex
Istituto Incremento Ippico della Sardegna, con diritto di voto in
assemblea e di libera espressione nei lavori delle Commissioni. Non
risulta, inoltre, comprensibile con quale motivazione l’ANACAAD venga
reputata in grado di rappresentare interessi circoscritti e non
generali, mentre le sigle che fanno parte del c.d. Collegio di base
vengono, tanto implicitamente quanto inspiegabilmente, considerate in
grado di rappresentare interessi generali. Va, ancora una volta,
ricordato che il cavallo Anglo Arabo e i suoi derivati rappresentano in
Italia nell’ambito del Cavallo da Sella e, pertanto, del competente
Libro Genealogico una cospicua parte dell’intero patrimonio nazionale
del cavallo da sella e, sicuramente l’unica, all’interno del Libro,
genuinamente italiana in quanto veramente prodotta e allevata in Italia.
Va da sé che il concetto di “interessi circoscritti e non generali” è
applicabile a qualunque sigla tranne, ovviamente, a quelle sigle che
hanno connotazione pubblica e che, proprio per la generalità degli
interessi che debbono tutelare e coordinare, hanno l’obbligo di
confrontarsi, sia pure in forma soltanto consultiva, con le realtà
associative che possiedano requisiti certi e riconoscibili e non
riferibili ad una soggettività di giudizio.
5) L’ANACAAD non ha mai dichiarato di detenere il Libro Genealogico del
cavallo Anglo Arabo, né risulta che la detenzione di un Libro
Genealogico sia un prerequisito per avere piena cittadinanza all’interno
della Conferenza Generale del Sella, quindi non si comprende perché
tale fatto venga evidenziato come un “difetto” dell’ANACAAD nel
documento a firma del Sig. Ministro. Peraltro, nessun’altra sigla
risulta essere titolare di LG con la sola eccezione dell’ANAM che pure è
stata esclusa dal c.d. Collegio di base.
6) Infine l’ANACAAD (Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Anglo
Arabo e Derivati) non comprende quale sia il senso della “concessione
di un’aggregazione” alla Conferenza Generale del Sella limitatamente
alle attività consultive relative agli aspetti specifici del cavallo
Anglo-Arabo, ovvero se e quando venga ritenuta opportuna la
partecipazione ai lavori. Atteso che l’Associazione si occupa non
soltanto del cavallo di razza Anglo Araba, ma anche dei suoi derivati
(che in termini numerici verificabili rappresentano la quota percentuale
più rappresentativa all’interno del Libro genealogico) è proprio la
discriminazione rispetto alle altre sigle che risulta incomprensibile,
laddove nessun’altra Associazione all’interno della Conferenza può
dichiarare rappresentatività per tale complessa categoria di cavalli da
sella.
“Vogliamo, inoltre, ricordare al Sig. Ministro che l’A.N.A.C.A.A.D.
ritiene fondamentale la creazione di un “Tavolo di concertazione”, che
ponga finalmente fine a quel deleterio “sistema a compartimenti stagni”
che sta rendendo la vita difficile alla maggior parte degli allevatori
del cavallo da sella Italiano. Tavolo in cui possano essere stabiliti
gli obiettivi e studiati programmi di lungo termine che permettano
all’allevatore di esercitare un’attività imprenditoriale ed all’UNIRE di
tutelare, salvaguardare e rilanciare le razze Italiane da sella
restituendogli la dignità che meritano nell’ambito dell’ippicoltura
nazionale. Noi degli angli arabi e derivati non abbiamo paura del
confronto, soprattutto se le regole sono eque e valgono per tutti.