http://www.cavallo2000.it/detail/cavallo_anglo_arabo_la_sardegna_resta_al_palo-id_6284.htm
L’ANACAAD comunica “Dopo la vittoria di venerdì
all’ippodromo di Chilivani dei cavalli anglo arabi di Sardegna sui
cugini d’oltralpe venuti a confrontarsi nei Grandi Premi loro riservat, a
Ozieri sabato 12 giugno hanno preso il via, nella sede dell’ex Istituto
Incremento Ippico della Sardegna, in una sala conferenze gremita di
tecnici ed allevatori, i lavori del Convegno sul tema “Attualità e
prospettive dell’allevamento del cavallo Anglo Arabo”
“La riunione organizzata per iniziativa dell’ANACAAD (Associazione
Nazionale degli Allevatori del Cavallo Anglo Arabo e Derivati), insieme
all’AGRIS, alla Società dell’Ippodromo di Chilivani ed al Comune di
Ozieri, ha inteso fare il punto della situazione sull’allevamento di una
razza che molto ha dato all’agricoltura della Sardegna. Presenti al
convegno, moderato dal direttore del Dipartimento ippico dell’AGRIS,
Raffaele Cherchi, i componenti del Consiglio di Amministrazione della
Confederazione Internazionale dell’Anglo Arabo. L’associazione, che
raccoglie 15 Paesi produttori di cavalli anglo arabi in tutto il mondo,
persegue l’obiettivo della salvaguardia, della promozione, dell’utilizzo
economico e dell’indirizzo tecnico di questa produzione zootecnica,
nella quale la Sardegna, già socio fondatore della Confederazione, ha da
sempre svolto un ruolo di massimo rilievo. La Sardegna, con rango di
Nazione, siede, infatti, con i propri rappresentanti in tutti gli organi
della Confederazione, insieme all’UNIRE che rappresenta l’Italia.
Attualmente la Sardegna produce oltre il 95% degli anglo-arabi nel
nostro Paese. Il Presidente della CIAA Jean Marie Bernachot ha
sottolineato nel suo intervento l’importanza della nostra regione ed ha
riconosciuto la grande qualità dell’allevamento isolano, ma allo stesso
tempo ha richiamato l’attenzione di Efisio Floris (Commissario di AGRIS
Sardegna, l’Agenzia in cui è confluito l’ex Incremento Ippico) sulla
mancata adesione ad un’importante proposta presentata dalla CIAA circa
un anno fa per ottenere un finanziamento dalla Comunità europea a favore
della razza. Allo scopo erano state individuate le tre regioni europee a
maggiore vocazione per l’allevamento ossia la regione dei Midi Pyrenèes
per la Francia, la regione dell’Andalusia per la Spagna e la Sardegna
per l’Italia. Purtroppo mentre le altre due regioni hanno immediatamente
attivato i propri funzionari per la collaborazione internazionale,
garantendo il cofinanziamento del progetto, la Regione Sarda non ha mai
fornito alcuna risposta, determinando un certo imbarazzo all’interno
della Confederazione che si trova costretta, nel caso tale situazione
non cambiasse in breve tempo, a trovare nuovi partner (la Polonia sta
già esaminando la possibilità di subentrare).
DI GRANDE INTERESSE le comunicazioni tecniche che si sono succedute
ponendo in evidenza le molteplici potenzialità della razza che si
caratterizza proprio per la sua versatilità che va ben oltre l’impiego
sportivo classico nel salto ostacoli e nelle corse piane, ma vede grandi
possibilità di sviluppo anche nel campo dell’endurance e soprattutto
del concorso completo di equitazione. La diffusione della razza nel
mondo, ha sottolineato Alain James responsabile dei rapporti
internazionali della CIAA, è in incremento rispetto ai siti tradizionali
di allevamento come la Sardegna e la Francia e interessa ormai grandi
paesi come il Brasile, l’India, il Giappone e la Cina. Si tratta quindi
di nuovi mercati di espansione, ai quali la Francia in particolare già
guarda con attenzione.
A rappresentare la situazione regionale sarda l’interessante relazione
del consigliere ANACAAD Stefano Ferranti. Ampio e numeroso il dibattito
che ha visto alternarsi diversi appassionati. Sono stati in molti ad
invitare il Commissario straordinario a prestare maggiore attenzione ad
un settore che soffre da molto tempo. Tra le richieste quella di
utilizzare meglio il Dipartimento di Ricerca per l’Incremento Ippico che
ha urgente necessità di risorse umane e di una maggiore autonomia e
rapidità d’azione, cose che nell’attuale situazione venuta a crearsi
dopo la soppressione dell’ente ozierese non ha più.
Particolarmente intenso l’intervento del consigliere regionale Nicola
Rassu che ha ricordato di avere presentato agli inizi della legislatura
una proposta di legge per l’istituzione di un nuovo ente del cavallo in
Sardegna, moderno e rispondente all’esigenza contemporanea di
programmazione pluriennale del settore. Va ricordato che alla proposta
di legge Rassu del Pdl sono seguite altre due analoghe proposte, sempre
interne all’attuale maggioranza, da parte dei Riformatori e dell’UDC a
testimonianza del diffuso interesse della classe politica affinchè venga
restituita all’ente tecnico del cavallo, come del resto avviene in
tutto il mondo, piena autonomia.
Tali proposte non sono ancora state prese in esame dal Consiglio
Regionale e non è un segreto che il competente assessorato ritenga di
non dover mutare la situazione determinatasi durante il precedente
Governo regionale guidato da Renato Soru. Proprio a questo proposito, in
diversi hanno evidenziato con rammarico l’assenza dell’Assessore
dell’Agricoltura Andrea Prato, proprio nell’occasione in cui la presenza
d’importanti interlocutori stranieri e di molti allevatori e tecnici in
una sede istituzionale della Regione, ne avrebbe raccomandato la
presenza. Il Commissario di AGRIS Sardegna ha garantito il proprio
interessamento per favorire la cooperazione internazionale e ha preso
nota delle osservazioni di tutti i presenti, pur nella consapevolezza
dei limiti temporali del proprio incarico.