http://www.cavallo2000.it/detail/angloarabo_lettera_a_renzi_e_martina-id_15569.htm
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera dell’ANACAAD al Presidente Renzi e al Ministro Martina.
“Sono
passati nove mesi dal 14 aprile 2014, data dell’ultima lettera aperta
sull’argomento in oggetto, ma siamo ancora lontani da un’azione
sinergica di buona politica che ci porti fuori dalle sabbie mobili in
cui lentamente, ma inesorabilmente, ci stiamo impantanando. Certamente
tantissimi hanno preso atto del fatto che cosi non si va avanti, ma
pochi hanno il coraggio di far seguire alle belle e giuste parole dei
fatti concreti, consequenziali ai buoni propositi. Noi facciamo parte
della “gente comune”, siamo però abituati a pensare con la nostra testa,
non ci facciamo condizionare dagli slogan anche se belli, e siamo in
attesa di un autentico cambiamento politico-amministrativo che possa
restituire fiducia e dignità anche al comparto ippico equestre. Noi
allevatori e proprietari di cavalli sportivi, che continuiamo a
contribuire a tenere in piedi molti posti di lavoro, senza neppure
la speranza di poter ambire a raggiungere il “pareggio di bilancio”, VI
CHIEDIAMO IMPEGNI CONCRETI: per es. su Libro Genealogico all’
Associazione di razza, Montepremi e Programmazioni adeguate, in
sintesi, sulle condizioni senza le quali non si può migliorare.
L’Associazione Nazionale Allevatori Cavallo Anglo Arabo e Derivati,
da circa 11 anni sta difendendo l’allevamento del cavallo
italiano e, per statuto, deve tutelare, promuovere e
valorizzare quello dell’ Anglo Arabo; ma, per poterlo fare
compiutamente, ha necessita di un Libro Genealogico che sia
gestito e funzioni con i suddetti scopi ed altresì con la
collaborazione delle Istituzioni e degli Organismi nazionali ed
internazionali preposti.
La Regione Autonoma della Sardegna dal
2013, con gli impegni della Giunta, del Consiglio e delle Agenzie
regionali interessate, ha cercato di attenuare la persecuzione
immotivata, nei confronti del “Settore ippico equestre Sardo”;
persecuzione perpetrata attraverso decisioni e atteggiamenti
unilateralmente discriminanti, già da noi stigmatizzati con documenti
inviati anche alle Istituzioni. Ci aspettavamo, ed oggi lo
chiediamo nuovamente alle SS.VV, un trattamento equo, che
restituisca il maltolto, considerato che oggi il MIPAAF
gestisce direttamente le sorti dell’allevamento e, col MEF,
dell’ippica italiana.
Cogliamo l’occasione per implorare atti
di responsabilità tangibili a tutte le Istituzioni preposte,
poichè la morte di un’etnia si verifica anche per mancanza di
nascite ed essendo la prossima stagione di fecondazione equina alle
porte è obbligatoria, da subito, un’inversione del trend negativo degli
ultimi anni. C’è necessita di fatti, non solo di parole o ancor peggio
di un silenzio mortale. L’Anglo Arabo (Sardo), vero cavallo italiano,
non vuole morire.
A proposito di fatti, ringraziamo sinceramente it Consiglio Regionale Della Sardegna per la
Mozione
n.665 (approvata il 22/10/2014) e la Regione Autonoma Della Sardegna
per tutte le azioni concrete, antecedenti e conseguenti alla
suddetta mozione, in favore del comparto ippico equestre sardo e
per I’impegno a favore del cavallo Anglo Arabo e Derivati, una vera
produzione agricola italiana. Nell’attesa di adeguati
riscontri, con la speranza che le problematiche del cavallo
italiano e “dell’industria del cavallo” non siano prese sottogamba da
alcuno, ringraziamo per l’eventuale attenzione.
il Presidente Mario Cossu