http://www.cavallo2000.it/detail/anacaad_al_ministro_gli_allevatori_sono_allo_stremo-id_17993.htm
Riceviamo e volentieri pubblichiamo “Illustrissimi Presidenti e signor Ministro,
signore/signori
che vi interessate a vario titolo dei problemi della nostra Italia e,
nel particolare, siete interessati per missione, per lavoro, per amore o
solo per dovere civico, al nostro amico cavallo, amico anche di tanti
che neppure si rendono conto della sua importanza.
Considerata la
situazione, dopo oltre un anno, quindi, riteniamo essenziale ricorrere
ad un’altra lettera aperta per riportare/portare alla Vostra attenzione
la situazione drammatica che sta vivendo l’ippica e più in generale
l’ippicoltura italiana, ad iniziare dall’allevamento del cavallo.
Qualcuno
dirà che ci sono problemi più importanti ed in una visione prettamente
settoriale della società in cui viviamo, come dargli torto!
Non
crediamo però giusto porre le problematiche del settore ippico al di
fuori del contesto generale, con la necessità impellente di avere una
classe politica sempre più attiva nel contribuire a creare opportunità
di lavoro. Il lavoro, non lo diciamo noi ma ne siamo convinti, è
“conditio sine qua non” per un effettivo e tanto auspicato cambiamento
che stimoli la coesione sociale, ridimensionando anche il disagio
giovanile.
Il cavallo dell’ippica e degli sport equestri è un
promotore sociale ed economico formidabile e, se nel nostro paese si
riuscissero a ricreare le condizioni per una filiera equilibrata,
sarebbe più semplice per tutti capirne l’importanza.
L’ANACAAD, da 13 anni sta perseguendo, tra gli altri, questi scopi:
•per statuto e missione, la tutela del cavallo Anglo Arabo italiano e
a tal proposito ringraziamo il MiPAAF per il Decreto Ministeriale
n°90900 del 06/12/2016, che dal 2017 permette agli allevatori italiani
di iscrivere i Derivati fino al 12,50% di sangue arabo nel Libro
Genealogico del cavallo Anglo Arabo.
•Per dovere morale, cercare di
far capire a tutti e particolarmente alle persone delle istituzioni
nazionali, regionali e di settore l’importanza di un “Organismo di
Gestione” che possa, facendo tesoro della straordinaria storia del
cavallo italiano e degli errori del passato anche recentissimo, aiutare
concretamente la rinascita del vero allevamento italiano del cavallo
sportivo ed una gestione oculata del settore ippico-equestre.
Fino ad oggi, nonostante le linee d’indirizzo parlamentari nella LEGGE 28 luglio 2016 n. 154 anche per la proroga del termine per l’esercizio di deleghe legislative, non abbiamo contezza dello stato dell’arte rispetto “all’Organismo di Gestione” e, quindi, al futuro prossimo di un settore ippico sempre più vicino al tracollo. Settembre è vicino e, pur conservando la speranza di giuste decisioni da parte del Governo, siamo preoccupati per aver perso un altro anno e, di questo passo, se ne perderà un altro ancora.
Andando avanti così, senza nessuna possibilità di programmazione,
sarà arduo tenere in piedi un allevamento italiano degno dei fasti del
passato ippico equestre del nostro paese. Oltretutto, considerate le
problematiche dell’anagrafe equina, gestita diversamente di quella
bovina, ovi-caprina e suina, è difficile avere un realistico censimento
del patrimonio equino italiano. Per risolvere la situazione basterebbe
un decreto interministeriale, per cui Il Servizio Veterinario delle ASL
certifichi l’iscrizione nella BDN, provvedendo all’inserimento di tutti i
cavalli al momento presenti nel territorio di competenza ed
attribuendoli al legittimo proprietario. Oppure, in via transitoria nel
caso non fosse possibile individuare subito il proprietario, al
detentore temporaneo responsabile. Quest’azione, che per il
completamento richiede pochi mesi e nessun aggravio per la finanza
pubblica, aiuterebbe a capire meglio la situazione e sarebbe la base di
partenza per programmare al meglio il futuro di tutto il settore ippico
equestre.
La situazione, come continuamente evidenziano altri attori
del sistema ippico equestre italiano, è davvero drammatica ed ha
necessità di fatti concreti, coerenti e rapidi, da parte delle
istituzioni preposte.
Con la speranza, sempre viva, che ognuno
voglia esprimere positivamente la responsabilità insita nel ruolo
ricoperto, auspichiamo azioni favorevoli ad una nuova “RINASCITA
dell’ippicoltura” nell’interesse di tutti noi e, quindi, anche Vostro.
Distinti saluti.